Il termine skill gap si riferisce alla discrepanza tra le competenze richieste dalle aziende e quelle effettivamente possedute dai lavoratori. Questo divario può ostacolare la crescita economica e l’innovazione, poiché le imprese faticano a trovare personale adeguatamente qualificato per soddisfare le esigenze del mercato.
L’impatto economico dello Skill Gap
Secondo una ricerca del Boston Consulting Group (BCG), oltre 1,3 miliardi di persone nel mondo svolgono lavori per i quali sono sotto o sovraqualificate. Il World Economic Forum prevede che entro il 2027 sei lavoratori su dieci necessiteranno di riqualificazione. In Italia, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è principalmente dovuto alla carenza di competenze tecniche (57%) e soft skills (36%). Solo il 45,8% della popolazione italiana possiede competenze digitali di base, al di sotto della media UE del 55,6%, posizionando l’Italia al 18º posto su 27 Paesi europei nel Digital Economy and Society Index (DESI)-
Settori maggiormente colpiti
Lo studio “Global Talent Shortage 2024” di ManPowerGroup evidenzia che i settori con maggiori difficoltà nel reperire personale qualificato sono:
- Sanità e scienze della vita: 77%
- Beni di consumo e servizi: 76%
- Tecnologia dell’informazione: 76%
- Logistica: 76%
- Industria e materiali: 75%
- Servizi di comunicazione: 73%
- Finanza e immobili: 72%
- Energia: 71%
- Strategie per Colmare il Divario
L’Importanza di rafforzare le proprie competenze
Per affrontare efficacemente lo skill gap è fondamentale che i lavoratori adottino un approccio proattivo nel potenziare le proprie competenze. Studio e aggiornamento costante non solo aumentano l’occupabilità, ma consentono anche di adattarsi alle evoluzioni del mercato del lavoro.
Strategie per colmare il divario di competenze
Ecco alcune strategie pratiche per rafforzare le proprie competenze:
- Formazione continua, partecipare a corsi di aggiornamento professionale, workshop e seminari per acquisire nuove conoscenze e abilità;
- Sviluppo delle competenze digitali, con l’avanzare della tecnologia, è essenziale familiarizzare con strumenti digitali e piattaforme online pertinenti al proprio settore;
- Networking professionale, costruire e mantenere una rete di contatti professionali può offrire opportunità di apprendimento e collaborazione, oltre a facilitare l’accesso a nuove opportunità lavorative;
- Autovalutazione e feedback, valutare periodicamente le proprie competenze e cercare feedback da colleghi e supervisori per identificare aree di miglioramento;
- Adattabilità e flessibilità, essere aperti al cambiamento e disposti a uscire dalla propria zona di comfort per apprendere nuove abilità e affrontare sfide diverse.
Il Ruolo delle Aziende e delle Istituzioni
Oltre all’impegno individuale, è cruciale che anche le aziende e le istituzioni contribuiscano a colmare lo skill gap. Le imprese possono investire nella formazione dei dipendenti, promuovere una cultura dell’apprendimento continuo e collaborare con enti educativi per allineare i programmi formativi alle esigenze del mercato. Le istituzioni, dal canto loro, dovrebbero sviluppare politiche che incentivino la formazione e facilitino l’accesso a opportunità educative per tutti.
In conclusione, affrontare lo skill gap richiede un impegno congiunto tra lavoratori, aziende e istituzioni. Rafforzare le proprie competenze attraverso la formazione continua e l’adattabilità è essenziale per restare competitivi in un mercato del lavoro in continua evoluzione.